Oggi (ma tanti anni fa), 31 marzo 1966, l’Unione Sovietica raggiunse un traguardo storico con la missione Luna 10, il primo satellite artificiale ad orbitare attorno alla Luna.
I primi successi sovietici
Negli anni ’60, la corsa allo spazio rappresentò uno degli aspetti più emblematici della Guerra Fredda, con Stati Uniti e Unione Sovietica impegnati in una competizione scientifica e ideologica per la supremazia oltre l’atmosfera terrestre. Questo confronto non solo simboleggiava il progresso tecnologico, ma rifletteva anche la rivalità politica tra le due superpotenze.
L’Unione Sovietica segnò importanti traguardi all’inizio della corsa allo spazio:
- 1957: Lancio dello Sputnik 1, il primo satellite artificiale a orbitare attorno alla Terra.
- 1961: Il cosmonauta Jurij Gagarin divenne il primo uomo nello spazio con la missione Vostok 1.
La risposta americana: il Programma Apollo
In risposta ai successi sovietici, il presidente John F. Kennedy annunciò nel 1961 l’obiettivo di portare un uomo sulla Luna entro la fine del decennio, dando il via al Programma Apollo. Questo programma culminò nel 1969 con la missione Apollo 11, durante la quale gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin posarono piede sulla superficie lunare, segnando una pietra miliare nella storia dell’esplorazione spaziale.

Il programma lunare sovietico e la missione Luna 10
Parallelamente, l’Unione Sovietica sviluppò il proprio programma lunare, ottenendo successi con missioni senza equipaggio. Uno dei più importanti fu Luna 10, il primo satellite artificiale a orbitare attorno alla Luna.
Luna 10 fu lanciata il 31 marzo 1966 alle 10:48 UTC. Dopo una correzione di rotta effettuata il 1º aprile, la sonda entrò in orbita lunare il 3 aprile 1966, completando la sua prima rivoluzione tre ore dopo. Equipaggiata con una serie di strumenti scientifici, tra cui uno spettrometro a raggi gamma, un magnetometro triassiale e rilevatori di meteoriti, Luna 10 effettuò scoperte significative sulla composizione e le caratteristiche del nostro satellite naturale.
In particolare, identificò la natura basaltica delle rocce lunari e contribuì alla rilevazione di anomalie gravitazionali note come “mascons” (concentrazioni di massa), situate sotto i mari lunari, che influenzano le traiettorie orbitali delle sonde. Sebbene questa scoperta venga ufficialmente attribuita alle sonde americane della serie Lunar Orbiter, Luna 10 ne fornì un primo riscontro.
Un aspetto curioso della missione fu l’utilizzo della sonda per trasmettere le note dell’Internazionale durante il 23º Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, permettendo ai delegati di ascoltare l’inno mentre la sonda orbitava attorno alla Luna. Il contatto con Luna 10 si concluse il 30 maggio 1966, segnando la fine di una missione che ampliò significativamente la nostra comprensione della Luna e dimostrò le crescenti capacità dell’esplorazione spaziale sovietica.
Aiutaci a far nascere il Progetto Editoriale LaLettera22, contribuisci alla raccolta fondi