Oggi: 4 Luglio 2025
5 Aprile 2025
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Decreto Sicurezza approvato in Cdm, scontri a Roma

decreto sicurezza

Il 4 aprile 2025, Piazza del Pantheon a Roma è diventata il fulcro di una manifestazione di protesta contro il recente Decreto Sicurezza approvato dal Consiglio dei Ministri. La piazza, gremita di studenti, lavoratori e rappresentanti politici, ha visto momenti di tensione sfociare in scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.

La Manifestazione

La protesta, organizzata dalla ‘Rete Nazionale No Ddl Sicurezza’, ha riunito diverse realtà della società civile, movimenti, partiti e sindacati. Tra i presenti, esponenti di spicco del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle, di Alleanza Verdi e Sinistra, di +Europa e della CGIL. Figure politiche come Francesco Boccia, Filippo Sensi, Beatrice Lorenzin per il PD; le senatrici Aida Lopreiato, Elisa Pirro, Elena Sironi e la deputata Valentina D’Orso per il M5S; e Riccardo Magi per +Europa, hanno partecipato attivamente al presidio.

Gli striscioni esposti recitavano slogan come “No al DDL Sicurezza” e “No a uno stato di polizia”, esprimendo chiaramente il dissenso verso il provvedimento governativo. Luca Blasi, assessore alla cultura del III Municipio di Roma, ha criticato il decreto, affermando: Non si fa un decreto d’urgenza per cambiare norme così fondamentali dell’ordinamento giudiziario. Ha poi aggiunto: Oggi è una pagina nera per la Repubblica Italiana. Ci avviciniamo a quella che è l’Ungheria di Orban.

Valentina D’Orso, deputata M5S in Commissione Giustizia alla Camera, ha sottolineato: Un disegno di legge che ha un unico comune denominatore: quello di reprimere il dissenso sociale e il disagio sociale perché non sanno governare fenomeni complessi. Ha inoltre evidenziato la trasformazione del disegno di legge in decreto legge come “un’ulteriore aberrazione”, poiché introduce 21 condotte penalmente rilevanti a scapito dei cittadini.

La situazione è degenerata quando un gruppo di manifestanti ha tentato di forzare il blocco delle forze dell’ordine per dirigersi verso Palazzo Chigi. Secondo fonti di polizia, i manifestanti hanno lanciato bottiglie, provocando la reazione degli agenti che hanno respinto l’avanzata utilizzando gli scudi. Gli scontri, durati circa 15 minuti, hanno visto momenti di alta tensione, con feriti tra le forze dell’ordine.

Dopo gli scontri, un gruppo di manifestanti, principalmente studenti, ha proseguito in corteo dietro il Pantheon, in via di Santa Chiara, cercando di dirigersi verso Largo Chigi. Le forze dell’ordine hanno bloccato il passaggio su Piazza della Minerva, impedendo l’avanzata del corteo.

Il Decreto Sicurezza

Il Decreto Sicurezza, approvato il 4 aprile dal Consiglio dei Ministri, introduce misure volte a prevenire e contrastare il terrorismo internazionale e i reati contro l’incolumità pubblica.

Tra le disposizioni, vi sono nuove misure anti-borseggio, anti-accattonaggio dei minori e norme contro il blocco stradale e ferroviario e tutele legali per le forze dell’ordine e i militari. Nel caso in cui, spiega la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della riunione del Cdm, dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al servizio potranno continuare a lavorare e lo Stato sosterrà le loro spese legali, fino a un massimo di diecimila euro per ogni fase del procedimento. Per la presidente del Consiglio si tratta di “una norma sacrosanta che le nostre forze di polizia aspettano da molto tempo, e che è nostro dovere assicurare loro”.

Inoltre, il decreto prevede sanzioni più severe per le rivolte all’interno di istituti penitenziari e Centri per il Rimpatrio dei migranti.

Tuttavia, il provvedimento ha suscitato forti critiche da parte di associazioni, sindacati e partiti di opposizione. Le principali preoccupazioni riguardano l’erosione dei diritti fondamentali, la stigmatizzazione sociale e il potenziamento discrezionale dei poteri di polizia. In particolare, l’eliminazione della protezione speciale per i migranti è vista come una misura che riduce la capacità del sistema di accogliere persone vulnerabili, in contrasto con gli obblighi internazionali dell’Italia in materia di diritti umani.

Inoltre, l’inasprimento delle norme contro l’accattonaggio e l’estensione dei Daspo rischiano di colpire fasce già marginalizzate, aggravando l’esclusione sociale senza affrontare le cause strutturali della povertà. L’ampliamento dei poteri di allontanamento potrebbe dar luogo ad applicazioni arbitrarie, creando un clima di insicurezza soprattutto per i più deboli e per chi vive in contesti difficili.

La trasformazione del disegno di legge in decreto legge ha sollevato ulteriori polemiche. Secondo alcune fonti, il governo avrebbe adottato questa strategia per aggirare l’Aula parlamentare e rendere immediatamente applicabili le nuove disposizioni. Questo approccio è stato interpretato dalle opposizioni come un tentativo di esautorare il Parlamento e limitare il dibattito democratico su questioni di fondamentale importanza per i diritti civili.

La scelta del governo di procedere con un decreto legge su materie così delicate evidenzia una volontà di accelerare l’implementazione di misure securitarie, rispondendo forse a pressioni interne o a esigenze di consenso politico. Tuttavia, questa decisione rischia di polarizzare ulteriormente il dibattito pubblico e di alimentare tensioni sociali, come dimostrato dagli scontri

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Riminese, classe 1997. Direttrice editoriale di LaLettera22, un portale di informazione nato con l’obiettivo di raccontare la complessità del mondo attraverso l’approfondimento e la divulgazione di varie tematiche culturali.

Dopo la laurea in Lettere e culture letterarie europee presso l’Università di Bologna, ha proseguito il suo percorso accademico specializzandosi in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Da sempre appassionata di storia, geopolitica e comunicazione, ha trasformato il suo interesse in una missione divulgativa, lanciando il progetto Lettera22 sui social per rendere la cultura più accessibile e stimolare il dibattito su temi di attualità.

Oltre a dirigere il portale, lavora come articolista e social media manager, curando strategie editoriali e contenuti per il web. Il suo lavoro unisce analisi critica, narrazione e innovazione digitale, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico a temi spesso percepiti come distanti, rendendoli fruibili e coinvolgenti.

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