Oggi: 3 Luglio 2025
15 Aprile 2025
2 minuti di lettura

Strage di Sumy: Trump accusa Zelensky e Biden, poi punta il dito anche su Putin

strage di sumy

Donald Trump ha definito “una cosa orribile” l’attacco missilistico russo sulla città ucraina di Sumy, che nel giorno della Domenica delle Palme ha provocato 34 morti – tra cui due bambini – e quasi 120 feriti, secondo i dati forniti da Kiev. Parlando a bordo dell’Air Force One, mentre rientrava a Washington dopo il weekend in Florida, l’ex presidente ha dichiarato di essere stato informato che potrebbe essersi trattato di un errore da parte russa. Ma ha anche ribadito la sua posizione: “Penso che sia stato terribile. Credo che l’intera guerra sia terribile”.

Trump non ha mancato di attaccare anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che recentemente lo aveva invitato a visitare l’Ucraina per vedere con i propri occhi le conseguenze del conflitto. “Ha lasciato che la guerra scoppiasse. Non ti metti a combattere con chi è venti volte più potente di te”, ha commentato il tycoon, criticando anche Joe Biden per la gestione del conflitto e accusandolo di non aver saputo prevenire l’escalation. “Questa guerra non sarebbe mai dovuta iniziare. La colpa è di tutti: Biden non è riuscito a fermarla, Zelensky poteva evitarla, e Putin non doveva cominciarla”.

Zelensky risponde: “Solo la pressione può fermare la Russia”

Dopo la strage di Sumy, Zelensky ha sottolineato la natura civile dei bersagli colpiti: palazzi residenziali, negozi e stazioni di servizio. “Solo una vera pressione sulla Russia potrà fermare tutto questo”, ha detto su Telegram, chiedendo nuove sanzioni contro i settori che sostengono lo sforzo bellico del Cremlino. Secondo Kiev, tra i feriti ci sono almeno 15 bambini, mentre il bilancio totale dei minori uccisi dall’inizio della guerra, nel febbraio 2022, è salito a 618. L’ONU fornisce però un conteggio ancora più alto: 669 bambini uccisi entro la fine del 2023.

Mosca ha fornito una versione molto diversa dell’attacco: l’obiettivo sarebbe stata una riunione del comando militare operativo-tattico Seversk, dove – secondo il ministero della Difesa russo – sarebbero stati uccisi 60 soldati ucraini. Le autorità russe accusano Kiev di usare la popolazione come scudo umano, organizzando eventi con personale militare in aree civili densamente popolate.

Reazioni internazionali e accuse incrociate

Le parole di Trump sono arrivate poco dopo l’intervista rilasciata da Zelensky alla CBS, in cui il presidente ucraino aveva invitato l’ex presidente statunitense a “vedere da vicino la sofferenza dei civili”. Inoltre, ha criticato anche il vicepresidente DJ Vance per aver, a suo dire, giustificato le azioni di Putin. Zelensky ha replicato alle accuse di essere un “dittatore” – come lo ha definito Trump – dicendo che “negli Stati Uniti stanno prevalendo narrazioni di stampo russo”.

Dura la reazione dell’Unione Europea. L’Alto rappresentante per la politica estera Kaja Kallas ha affermato: “Chi vuole che le uccisioni in Ucraina finiscano, deve mettere la massima pressione sulla Russia”, sottolineando la necessità di aumentare gli aiuti militari a Kiev.

Anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso perplessità sulla versione dell’“errore” avanzata da Trump. “Non so a cosa si riferisse, ma l’invasione russa dell’Ucraina non è stata certo un errore. È stata una violazione chiara del diritto internazionale”.

Berlino valuta nuovi invii militari, Mosca avverte: “Escalation inevitabile”

Dalla Germania, il prossimo cancelliere Fredrich Merz ha fatto sapere che il suo governo sta considerando la possibilità di inviare a Kiev i missili Taurus, capaci di colpire obiettivi fino a 500 km di distanza. Un potenziale cambio di passo, considerando che missili come gli Atacms statunitensi e gli Storm Shadow britannici sono già stati usati per colpire anche oltre confine, in territorio russo.

La risposta del Cremlino non si è fatta attendere. L’ex presidente russo e attuale vicecapo del Consiglio di Sicurezza nazionale, Dmitry Medvedev, ha bollato l’idea come una provocazione e ha avvertito Merz: “Ci pensi due volte”. Poi ha affondato l’attacco, definendo il leader tedesco “un nazista”.

Aiutaci a far nascere il Progetto Editoriale LaLettera22, contribuisci alla raccolta fondi

Riminese, classe 1997. Direttrice editoriale di LaLettera22, un portale di informazione nato con l’obiettivo di raccontare la complessità del mondo attraverso l’approfondimento e la divulgazione di varie tematiche culturali.

Dopo la laurea in Lettere e culture letterarie europee presso l’Università di Bologna, ha proseguito il suo percorso accademico specializzandosi in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Da sempre appassionata di storia, geopolitica e comunicazione, ha trasformato il suo interesse in una missione divulgativa, lanciando il progetto Lettera22 sui social per rendere la cultura più accessibile e stimolare il dibattito su temi di attualità.

Oltre a dirigere il portale, lavora come articolista e social media manager, curando strategie editoriali e contenuti per il web. Il suo lavoro unisce analisi critica, narrazione e innovazione digitale, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico a temi spesso percepiti come distanti, rendendoli fruibili e coinvolgenti.

Previous Story

15 aprile 2019: Parigi piange Notre-Dame, in fiamme la storia d’Europa

Eyal Zamir
Next Story

Eyal Zamir, nuovo capo dell’esercito israeliano, prepara una guerra lunga e radicale a Gaza

Ultimi articoli dal Blog

Torna inalto