Oggi: 4 Luglio 2025
22 Aprile 2025
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Come funziona il conclave: riti, votazioni e segreti dell’elezione del papa

conclave Papa Francesco

Il conclave è la procedura con cui i cardinali della Chiesa cattolica eleggono il nuovo papa. Il termine deriva dal latino cum clave – “chiusi a chiave” – e si riferisce all’isolamento forzato dei cardinali votanti nella Cappella Sistina, nel cuore del Vaticano. Il prossimo conclave, chiamato a eleggere il successore di papa Francesco, dovrà cominciare entro il 10 maggio 2025, ma può iniziare anche prima se tutti i cardinali elettori sono già presenti.

Dalla morte del papa alla Cappella Sistina: i riti prima del conclave

I giorni che precedono il conclave sono scanditi da rituali antichi. Tra questi, il passaggio di consegne alla guida della Santa Sede: dal momento in cui la sede diventa vacante – per morte o dimissioni del pontefice – la gestione ordinaria passa al Camerlengo, attualmente il cardinale statunitense Kevin Joseph Farrell. A lui spetta, tra le altre cose, la distruzione dell’Anello del Pescatore e del Sigillo di Piombo, simboli dell’autorità papale, e la chiusura con sigilli delle stanze del papa defunto o dimissionario.

Le norme che regolano il conclave sono contenute principalmente nella Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996. A questa si aggiungono modifiche successive, tra cui quelle di Benedetto XVI, che nel 2013 con la Normas Nonnullas ha permesso l’inizio anticipato del conclave se tutti i cardinali elettori sono presenti, senza dover attendere 15 giorni. Tuttavia, la votazione deve cominciare entro 20 giorni dalla vacanza della sede.

Possono partecipare al conclave solo i cardinali con meno di 80 anni. Il 21 aprile 2025 gli elettori saranno 135, mentre 117 cardinali superano il limite di età. La mattina del primo giorno, tutti i cardinali elettori concelebrano una messa solenne nella basilica di San Pietro. Nel pomeriggio si spostano in processione dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina, recitando le Litanie dei Santi. È qui che, dopo la cerimonia dell’extra omnes – con cui vengono allontanate tutte le persone non autorizzate – il conclave ha formalmente inizio.

Le votazioni segrete e il significato delle fumate

All’interno della Cappella Sistina, bonificata da qualsiasi strumento di comunicazione esterna, si svolgono tutte le operazioni di voto. I cardinali scrivono su una scheda il nome della persona che desiderano eleggere, sotto la formula latina Eligo in Summum Pontificem. La votazione è segreta e avviene per scrutinio: per l’elezione è necessario ottenere almeno i due terzi dei voti.

Ogni giorno si tengono fino a quattro votazioni: due al mattino e due al pomeriggio. Il primo giorno ne prevede solo una. Prima di ogni scrutinio vengono sorteggiati tre scrutatori, tre revisori e tre incaricati della raccolta dei voti dagli eventuali cardinali infermi. Dopo il voto, gli scrutatori verificano che il numero delle schede corrisponda a quello degli elettori; in caso contrario, tutte le schede vengono bruciate senza essere aperte. Se i numeri tornano, si passa allo spoglio: i nomi scritti vengono letti, e le schede vengono infilate su un filo, formando una collana.

Se nessun candidato raggiunge il quorum, si procede a un nuovo scrutinio. Tutte le schede vengono poi bruciate nella stufa installata nella Sistina. La fumata che ne esce dal comignolo installato sul tetto segnala l’esito della votazione: nera se non c’è stato un risultato, bianca se un nuovo papa è stato eletto. Le fumate avvengono solitamente due volte al giorno, intorno a mezzogiorno e alle 19, ma possono arrivare anche in altri momenti, se l’elezione avviene alla prima votazione della giornata.

Se dopo 33 scrutini non si raggiunge un accordo, si passa a un ballottaggio tra i due cardinali più votati. Ma anche in questo caso è richiesta una maggioranza qualificata dei due terzi, come stabilito da Benedetto XVI nel 2007. Durante il conclave del 2013, che portò all’elezione di papa Francesco, bastarono cinque scrutini in meno di 30 ore. Nel 2005, per eleggere Benedetto XVI, ne furono sufficienti quattro in circa 24 ore.

Quando un cardinale ottiene il numero richiesto di voti, il decano del collegio cardinalizio (o il più anziano dei presenti) gli chiede se accetta l’elezione e quale nome pontificale intende assumere. Dopo la sua accettazione, le schede vengono bruciate per produrre la fumata bianca. Il nuovo papa si ritira nella sacrestia per indossare i paramenti bianchi, poi torna nella Cappella Sistina per una breve cerimonia con i cardinali e l’inno del Te Deum. Il conclave si conclude in quel momento.

Poco dopo, il papa si presenta al mondo dalla loggia della basilica di San Pietro. Il cardinale protodiacono annuncia solennemente l’elezione con la frase latina: Annuntio vobis gaudium magnum: habemus papam! – “Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il papa!”. È il momento in cui la Chiesa mostra il suo nuovo pontefice, mentre in piazza esplode la folla e l’applauso.

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Riminese, classe 1997. Direttrice editoriale di LaLettera22, un portale di informazione nato con l’obiettivo di raccontare la complessità del mondo attraverso l’approfondimento e la divulgazione di varie tematiche culturali.

Dopo la laurea in Lettere e culture letterarie europee presso l’Università di Bologna, ha proseguito il suo percorso accademico specializzandosi in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Da sempre appassionata di storia, geopolitica e comunicazione, ha trasformato il suo interesse in una missione divulgativa, lanciando il progetto Lettera22 sui social per rendere la cultura più accessibile e stimolare il dibattito su temi di attualità.

Oltre a dirigere il portale, lavora come articolista e social media manager, curando strategie editoriali e contenuti per il web. Il suo lavoro unisce analisi critica, narrazione e innovazione digitale, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico a temi spesso percepiti come distanti, rendendoli fruibili e coinvolgenti.

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