Papa Leone XIV: la Chiesa cattolica ha un nuovo pontefice, e per la prima volta nella sua storia si tratta di un cittadino statunitense. Si chiama Robert Francis Prevost, ha 69 anni, ed è stato eletto papa con il nome di Leone XIV. La sua nomina arriva in un momento in cui molti osservatori si aspettavano un pontefice “di transizione” e, in effetti, Prevost è considerato da più parti come una figura di compromesso: moderatamente progressista su temi sociali come l’immigrazione e la giustizia climatica, ma più tradizionalista su famiglia, diritti LGBT+ e ruoli femminili nella Chiesa.
Un gesuita mancato, un agostiniano convinto
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, nello stato dell’Illinois, Prevost proviene da una famiglia con radici miste: padre di origine franco-italiana, madre di origine spagnola. Dopo la laurea in matematica alla Villanova University, un’università cattolica della Pennsylvania, ha deciso di entrare nell’Ordine di Sant’Agostino, di cui è poi diventato il massimo rappresentante globale, il priore generale, dal 2001 al 2013.
È stato missionario in Perù per molti anni, un paese al quale è rimasto molto legato e di cui ha acquisito anche la cittadinanza. Questo periodo, vissuto a stretto contatto con le comunità più vulnerabili, ha segnato profondamente il suo approccio pastorale. In una vecchia intervista ha raccontato di amare le passeggiate, la lettura, i viaggi e il tennis.
La carriera ecclesiastica fino all’elezione
Negli anni più recenti, Robert Francis Prevost ha ricoperto incarichi sempre più centrali nella gerarchia vaticana. Nel 2023 fu nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi, una delle posizioni più strategiche del Vaticano, responsabile della selezione dei vescovi nel mondo. Sempre nello stesso anno è stato elevato al rango di cardinale da papa Francesco.
Molti lo consideravano già da allora tra i nomi più papabili. È noto per il suo stile sobrio, per la riservatezza nel tratto e per una visione spirituale più che politica del ruolo ecclesiastico. Durante il Conclave si è imposto come figura in grado di unire anime diverse della Chiesa, anche per la sua esperienza internazionale e il profilo non ideologico.
Un papa con posizioni miste
Le sue posizioni teologiche e sociali non sono sempre facilmente catalogabili. In continuità con papa Francesco, Prevost ha più volte espresso attenzione per i migranti, per i poveri e per la crisi ambientale. In un discorso recente, ha parlato dell’urgenza di passare “dalle parole ai fatti” per proteggere il pianeta, invocando un rapporto con la natura non di dominio ma di reciprocità.
Al tempo stesso, in passato ha espresso posizioni critiche nei confronti delle unioni omosessuali e dell’ideologia di genere. In un intervento del 2012 aveva criticato i media occidentali per promuovere modelli “in contrasto con il Vangelo”, riferendosi esplicitamente a famiglie omogenitoriali. In un altro episodio, in Perù, si era opposto all’introduzione degli studi di genere nelle scuole. Tuttavia, queste dichiarazioni risalgono a oltre dieci anni fa e non è chiaro se nel frattempo il suo pensiero si sia evoluto.
Il nodo del ruolo delle donne nella Chiesa
Sul tema del sacerdozio femminile, il nuovo papa americano mantiene una linea cauta. Durante il Sinodo del 2023 dichiarò che aprire alle donne l’accesso al sacerdozio potrebbe generare “nuove difficoltà” più che risolvere problemi esistenti. Tuttavia, ha anche riconosciuto pubblicamente il valore del contributo femminile nella vita della Chiesa, a vari livelli non clericali.
Ombre sul passato: due casi controversi
Prevost è stato toccato indirettamente da due episodi legati agli abusi del clero. In Perù, quando era vescovo di Chiclayo, avviò un’indagine su due sacerdoti accusati di violenza sessuale da tre donne, ma permise loro di continuare a celebrare messa. A Chicago, invece, fu accusato di non aver avvisato una scuola della presenza, nelle vicinanze, di un prete noto per abusi. Nessuno dei due casi ha portato a un procedimento formale, ma sono stati citati nei giorni dell’elezione.
Le prime parole da Leone XIV
Nel suo primo discorso da pontefice, tenuto dalla Loggia delle Benedizioni in Piazza San Pietro, ha fatto appello alla pace e al dialogo. Ha citato la parola “pace” ben nove volte, parlando della necessità di “costruire ponti” tra i popoli e nella Chiesa. Ha anche evocato l’immagine del papa come servitore umile e vicino ai più deboli, in linea con l’eredità di Francesco.
Non è mancato il riferimento al suo ordine di appartenenza: “Sono un figlio di Sant’Agostino”, ha detto con emozione, visibilmente commosso, invitando i fedeli a pregare insieme l’Ave Maria.
Un pontefice tra continuità e cautela
Se il papa emerito Francesco aveva scosso la struttura ecclesiastica con gesti radicali, dalla rinuncia al pontificato alle aperture inedite, Leone XIV sembra voler partire con un tono più equilibrato. Il nuovo papa americano si presenta come un pastore attento alla dimensione sociale del Vangelo, ma prudente su innovazioni dottrinali.
Resta da vedere come evolverà il suo pontificato: se sceglierà la via della continuità con Francesco oppure se affermerà una propria visione, più conservatrice nei temi etici ma altrettanto impegnata nella dimensione pastorale e globale della Chiesa.
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