Oggi: 14 Giugno 2025
27 Marzo 2025
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Il disastro aereo di Tenerife: la più grande tragedia dell’aviazione civile

disastro aereo Tenerife

Il disastro aereo di Tenerife, avvenuto il 27 marzo 1977, è ancora oggi ricordato come l’incidente più grave nella storia dell’aviazione civile. Lo scontro tra due Boeing 747, uno della compagnia olandese KLM e l’altro della statunitense Pan Am, causò la morte di 583 persone.

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L’incidente avvenne sulla pista dell’aeroporto di Los Rodeos, oggi chiamato Tenerife Nord, nelle Isole Canarie, in Spagna. Questo evento, determinato da una combinazione di fattori umani, condizioni meteo avverse ed errori di comunicazione, portò a una revisione profonda delle norme di sicurezza aeronautica e delle procedure di comunicazione tra piloti e controllori di volo.

Un aeroporto congestionato e una serie di sfortunati eventi

Il disastro fu causato da una serie di eventi concatenati che portarono alla tragedia. Quel giorno, un allarme bomba all’aeroporto di Gran Canaria, principale scalo delle Canarie, costrinse le autorità a deviare diversi voli verso l’aeroporto di Los Rodeos, che era più piccolo e meno attrezzato per gestire un traffico così elevato.

Tra gli aerei dirottati c’erano proprio i due Boeing 747 protagonisti dell’incidente: il volo KLM 4805, partito da Amsterdam con destinazione Gran Canaria, e il volo Pan Am 1736, che stava volando da Los Angeles a Gran Canaria con scalo a New York. L’aeroporto di Los Rodeos non era strutturato per accogliere così tanti voli contemporaneamente, e le condizioni meteorologiche peggiorarono nel corso della giornata, con una fitta nebbia che ridusse drasticamente la visibilità sulla pista.

Dopo alcune ore di attesa, le autorità riaprirono l’aeroporto di Gran Canaria e i voli bloccati a Tenerife iniziarono le procedure per decollare. Tuttavia, le condizioni dell’aeroporto e le difficoltà di comunicazione tra equipaggi e torre di controllo crearono un pericoloso clima di confusione.

Lo scontro fatale sulla pista

La combinazione tra scarsa visibilità e problemi di comunicazione portò alla collisione tra i due velivoli. Il volo KLM 4805 si trovava sulla pista principale, pronto per il decollo, mentre il volo Pan Am 1736 stava ancora rullando sulla stessa pista, cercando di raggiungere la via di uscita per liberarla.

A causa di un fraintendimento nelle comunicazioni radio, il comandante della KLM, Jacob Veldhuyzen van Zanten, un pilota esperto e istruttore della compagnia, credette erroneamente di aver ricevuto l’autorizzazione per decollare. Senza avere la certezza che la pista fosse libera, spinse i motori al massimo e iniziò la corsa di decollo.

Nel frattempo, il Boeing della Pan Am era ancora sulla pista, nascosto dalla nebbia. Il suo equipaggio si accorse troppo tardi del pericolo incombente. Il capitano della Pan Am, Victor Grubbs, tentò disperatamente di accelerare per uscire dalla pista, mentre l’equipaggio della KLM cercò di sollevare l’aereo per evitarlo. Purtroppo, il tentativo fallì: il carrello e il ventre dell’aereo KLM colpirono in pieno la fusoliera del Pan Am, causando un’esplosione devastante.

Tutti i 248 passeggeri e membri dell’equipaggio del volo KLM morirono nell’impatto. Sul volo Pan Am, invece, 61 persone riuscirono miracolosamente a sopravvivere, mentre le altre 335 persero la vita a causa dell’incendio che avvolse l’aereo pochi secondi dopo lo schianto.

disastro aereo Tenerife

Le cause della tragedia

Le indagini successive all’incidente evidenziarono diverse cause che contribuirono alla catastrofe.

Per primo, un errore del comandante della KLM: il pilota decollò senza avere un’autorizzazione chiara dalla torre di controllo. Probabilmente, la pressione dovuta al ritardo accumulato e la volontà di partire il prima possibile influenzarono la sua decisione. D’altra parte, la nebbia fitta impedì agli equipaggi e alla torre di controllo di vedere cosa stesse accadendo sulla pista.

Inoltre si parlò anche di comunicazioni radio ambigue: la frase usata dalla torre di controllo per rispondere al KLM (“OK, stand by for takeoff, I will call you”) poteva essere interpretata erroneamente come un via libera. Inoltre, vi furono sovrapposizioni radio tra i messaggi, causando ulteriori fraintendimenti.

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Riminese, classe 1997. Direttrice editoriale di LaLettera22, un portale di informazione nato con l’obiettivo di raccontare la complessità del mondo attraverso l’approfondimento e la divulgazione di varie tematiche culturali.

Dopo la laurea in Lettere e culture letterarie europee presso l’Università di Bologna, ha proseguito il suo percorso accademico specializzandosi in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Da sempre appassionata di storia, geopolitica e comunicazione, ha trasformato il suo interesse in una missione divulgativa, lanciando il progetto Lettera22 sui social per rendere la cultura più accessibile e stimolare il dibattito su temi di attualità.

Oltre a dirigere il portale, lavora come articolista e social media manager, curando strategie editoriali e contenuti per il web. Il suo lavoro unisce analisi critica, narrazione e innovazione digitale, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico a temi spesso percepiti come distanti, rendendoli fruibili e coinvolgenti.

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