Oggi: 3 Luglio 2025
22 Aprile 2025
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Morte di Papa Francesco: il dolore di Pietro Orlandi e l’ombra del caso Emanuela

Papa Francesco emanuela Orlandi

La morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025 alle 7:35, ha segnato un momento storico per il mondo cattolico. A 88 anni, il pontefice si è spento nella sua residenza di Casa Santa Marta, lasciando dietro di sé un pontificato segnato da gesti di rottura, aperture inedite e uno stile pastorale diretto. Mentre i leader mondiali esprimono cordoglio, e i fedeli si raccolgono in preghiera in una Piazza San Pietro listata a lutto, una voce si è distinta per il suo tono critico e fuori dal coro: quella di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, la cittadina vaticana scomparsa nel 1983 in circostanze mai chiarite.

In un messaggio diffuso sui social, Pietro ha evitato ogni commento diretto sulla morte di Francesco, ma ha espresso con forza la sua delusione per un pontificato che, a suo dire, non ha fatto abbastanza per chiarire uno dei più grandi misteri italiani. “Oggi preferisco non rilasciare commenti”, ha scritto, citando in modo polemico il potere millenario del Vaticano rispetto a quello effimero di altri imperi passati, come a sottolineare quanto questa istituzione, pur longeva, resti opaca nei suoi silenzi.

Durante il pontificato di Francesco, Pietro Orlandi aveva coltivato speranze di apertura. Il Papa aveva mostrato empatia per il dolore della famiglia Orlandi e in alcune occasioni aveva risposto pubblicamente alle sollecitazioni di Pietro. Una frase in particolare, “Emanuela è in cielo”, pronunciata da Francesco, aveva fatto pensare che in Vaticano ci fossero conoscenze precise sulla sorte della ragazza. Tuttavia, quelle parole non sono mai state seguite da azioni concrete.

Poco prima della morte del pontefice, Pietro aveva lanciato un appello: “Spero che trovi la forza di scrivere una lettera, se non a me, almeno a mia madre, con quella verità che tutti aspettiamo”. Sperava in un gesto finale, un atto di coraggio che avrebbe potuto caratterizzare in modo indelebile il pontificato di Francesco. Ma quella lettera non è mai arrivata. La sua morte, causata da un ictus seguito da un collasso cardiaco, ha interrotto ogni possibilità di chiarimento.

La frustrazione di Pietro si è rivolta anche contro chi, in queste ore, ha pubblicamente espresso dolore per la scomparsa del Papa. “Tanta ipocrisia, ruffianeria e falsità”, ha scritto riferendosi a giornalisti, politici e personaggi pubblici. Per lui, il dolore collettivo non può cancellare il silenzio mantenuto da Francesco – come dai suoi predecessori – su una vicenda che da oltre 40 anni pesa sull’Italia e sulla Chiesa.

La morte del Papa arriva in un momento delicato per il Vaticano. Il suo corpo sarà esposto nella Basilica di San Pietro il 23 aprile e i funerali potrebbero tenersi sabato. I cardinali, intanto, si preparano al conclave che dovrà scegliere il nuovo pontefice. Per Pietro Orlandi, ogni nuovo papa è una nuova speranza, ma anche un nuovo rischio di delusione. “È il terzo Papa morto senza dire la verità”, ha commentato, riferendosi anche a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Le indagini sulla scomparsa di Emanuela, riaperte durante il pontificato di Francesco con la collaborazione della Procura di Roma e del promotore di Giustizia vaticano, non hanno prodotto svolte definitive. Una commissione parlamentare ha unito il caso Orlandi a quello di Mirella Gregori, anch’essa scomparsa nel 1983, ma i nodi principali restano irrisolti. Recenti inchieste giornalistiche, come quella condotta da Antonino Monteleone per Linea di confine, hanno rilanciato ipotesi inquietanti sul coinvolgimento di alti prelati e criminali legati alla Banda della Magliana.

Pietro ha parlato di un “fascicolo secretato” che conterrebbe telegrammi scambiati tra il governo italiano e il Vaticano, a suo dire mai resi pubblici. L’ombra dell’insabbiamento resta, e la richiesta di verità continua a pesare.

Mentre il mondo si raccoglie per salutare Papa Francesco, per molti, come Pietro Orlandi, il lutto si intreccia a una richiesta ancora inevasa. Il prossimo papa erediterà non solo una Chiesa in transizione, ma anche una questione che per una parte dell’opinione pubblica resta simbolo di silenzi troppo lunghi e ingiustizie non sanate. Emanuela Orlandi, a 42 anni dalla sua scomparsa, continua a essere una ferita aperta, anche nel giorno del lutto.

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Riminese, classe 1997. Direttrice editoriale di LaLettera22, un portale di informazione nato con l’obiettivo di raccontare la complessità del mondo attraverso l’approfondimento e la divulgazione di varie tematiche culturali.

Dopo la laurea in Lettere e culture letterarie europee presso l’Università di Bologna, ha proseguito il suo percorso accademico specializzandosi in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Da sempre appassionata di storia, geopolitica e comunicazione, ha trasformato il suo interesse in una missione divulgativa, lanciando il progetto Lettera22 sui social per rendere la cultura più accessibile e stimolare il dibattito su temi di attualità.

Oltre a dirigere il portale, lavora come articolista e social media manager, curando strategie editoriali e contenuti per il web. Il suo lavoro unisce analisi critica, narrazione e innovazione digitale, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico a temi spesso percepiti come distanti, rendendoli fruibili e coinvolgenti.

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