La Svizzera lancia etichette più consapevoli per un consumo più etico
Quante volte ci hanno ripetuto quanto sia importante leggere le etichette? Da oggi, in Svizzera lo è ancora di più. A partire da luglio 2025, il paese alpino ha introdotto un’importante svolta sul fronte del benessere animale e del consumo alimentare lanciando etichette più consapevoli: i prodotti di origine animale come carne, uova e latticini ottenuti attraverso metodi cruenti – ad esempio con interventi dolori o pratiche senza anestesia – dovranno riportare un’indicazione specifica per informare i consumatori.
Questa nuova misura non si limita a tutelare il benessere animale, ma riflette una maggiore sensibilità collettiva verso scelte alimentari più etiche e responsabili.
Una domanda a questo punto sorge spontanea: questa legge cambierà davvero il modo in cui facciamo la spesa?
Il modo in cui i consumatori scelgono i prodotti da portare a tavola sta già cambiando. Lo dimostra un sondaggio condotto nel 2021 dall’Eurobarometro secondo cui il 94% dei cittadini europei riteneva importante tutelare il benessere degli animali in allevamento, mentre l’82% si dichiarava favorevole ad una maggiore trasparenza sulle condizioni in cui venivano allevati.
La questione del trattamento degli animali negli allevamenti, dunque, è un tema caldo negli ultimi anni, e la mancanza di trasparenza nelle etichette è un ostacolo per chi desidera compiere scelte più rispettose verso gli animali. In molti Paesi, le pratiche violente messe in atto negli allevamenti intensivi, rimangono nascoste non solo da etichette generiche, ma anche da pubblicità ingannevoli che mostrano animali ed allevatori in un clima sereno e amichevole. Un esempio, è il caso McDonald’s, che promuove carne 100% italiana rappresentando un allevatore che nutre le sue galline in un contesto idilliaco che evoca le immagini di serenità del Mulino Bianco.
In questo clima di sempre maggiore sensibilità, la Svizzera si conferma pioniera, anche se altri paesi prima di lei avevano avviato dei tentativi in questa direzione. Nel 2022 la Germania ha introdotto un sistema di etichettatura volontaria per il benessere animale, che classifica i prodotti in base alle condizioni di allevamento. Anche i Paesi Bassi hanno adottato un sistema simile, con etichette che indicano il livello di benessere animale. Tuttavia, in entrambi i casi, l’etichettatura non era obbligatoria, e la scelta di aderire era in mano ai produttori.
Ma cosa prevede nel dettaglio questa nuova norma?
I produttori dovranno indicare se gli animali da cui derivano questi alimenti sono stati sottoposti a pratiche come la macellazione senza stordimento, la castrazione o la decornazione senza l’uso dell’anestesia. Queste pratiche sono già vietate sul territorio svizzero dal 2008, ma risultano ancora legali in altri Paesi da cui importa molti prodotti alimentari.
La stretta si estende a chiunque venda questi prodotti: dai supermercati ai ristoranti, fino ad arrivare alle importazioni. Per adeguarsi, le aziende hanno due anni di tempo, al termine del quale dovranno aver aderito alla nuova legislazione.
Nuove conquiste o nuove sfide?
La nuova misura porta con sé nuove opportunità, ma soprattutto nuove sfide. Le principali associaizoni animaliste del paese come Alliance Animale Suisse, festeggiano questa conquista che “aiuterà ad evitare che i consumatori finanzino sofferenze animali”, mentre altri organismi internazionali come LAV Italia, lo ritengono un provvedimento utile ma non sufficiente, che deve essere accompagnato da una “un’educazione alimentare indipendente che smonti le false credenze sulla naturalità e sulla bontà di allevare animali”.
In questo nuovo scenario, l’incertezza maggiore riguarda le aziende, che dovranno trasformare questo provvedimento in una nuova opportunità per raccogliere consensi verso una popolazione sempre più attenta alle tematiche etiche.
Ciò che di veramente etico introduce questa nuova norma è la possibilità di scegliere che viene data al consumatore. I prodotti che non rispettano norme etiche infatti non vengono vietati, ma appositamente segnalati per rendere chi compra protagonista attivo non solo della sua vita, ma anche del destino degli altri. Con questa nuova legge, la Svizzera non solo alza l’asticella per il benessere animale, ma invita il resto del mondo a riflettere su un consumo più consapevole e responsabile. Ogni etichetta racconta una storia: sta a noi scegliere quale vogliamo ascoltare.
Fonti: Sofferenza negli allevamenti: un’etichetta come quella svizzera farebbe la differenza?
Benessere animale: nuove etichette per carne, uova e latte
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