Oggi: 3 Luglio 2025
19 Marzo 2025
3 minuti di lettura

Spinoza e la libertà di espressione e di pensiero

Baruch spinoza

Ancora oggi, in molti paesi, la libertà di espressione è limitata. Ma cosa succede con la libertà di pensiero? È possibile che i poteri sovrani la restringano? E perché è così cruciale proteggerla?

Baruch Spinoza e la difesa del pensiero libero

Baruch Spinoza, uno dei principali esponenti del razionalismo filosofico, sosteneva che l’uomo, attraverso la ragione, potesse comprendere l’ordine logico del mondo.

La sua opera più nota, Etica (1677), pubblicata postuma, raccoglie le sue idee principali, basate su un approccio razionale. Spinoza e i suoi contemporanei razionalisti cercavano un sapere puro e preciso, fondato su discipline come la matematica e la logica. Nella Etica, il filosofo utilizza definizioni e assiomi per formulare i suoi teoremi, avvicinando la filosofia a un sistema scientifico.

Nel capitolo 20 del Trattato teologico-politico, Spinoza afferma che i governi devono garantire la libertà di pensare e di esprimere il proprio pensiero.

“Se fosse altrettanto semplice controllare le menti quanto le parole, ogni governo sarebbe assoluto e nessuno avrebbe bisogno della forza. Tutti agirebbero secondo la volontà dei sovrani, giudicando il vero e il falso, il giusto e l’ingiusto solo in base al loro volere.

Ogni individuo cede il diritto di agire liberamente, ma non quello di giudicare e ragionare. Di conseguenza, pur essendo vincolati alle leggi dello stato, le persone possono pensare e comunicare ciò che credono, purché lo facciano con onestà e senza intenti sovversivi.

Per esempio, se qualcuno ritiene che una legge sia contraria alla ragione e debba essere abolita, può proporlo all’autorità senza agire contro la norma vigente. Così facendo, si dimostra un cittadino modello. Se, invece, incita alla ribellione o fomenta l’odio contro il governo, diventa un pericolo per la società.

Da ciò si deduce che ogni individuo può esprimere il proprio pensiero senza minare il potere statale, a condizione di non infrangere le leggi. Anche se talvolta è costretto ad agire contro coscienza, lo può fare senza compromettere la propria morale o la giustizia, mantenendo il ruolo di cittadino leale.

Nelle democrazie, che più si avvicinano allo stato naturale, le persone si impegnano a rispettare la volontà della maggioranza, ma non a conformare il loro pensiero. Poiché è impossibile che tutti abbiano le stesse opinioni, si accetta come legge quella che raccoglie il maggior numero di consensi. Tuttavia, rimane sempre possibile rivederla se emergono proposte migliori. Pertanto, più si limita la libertà di pensiero, più si governa con la forza.

la libertà di pensiero secondo Spinoza

L’esempio di Amsterdam e il pericolo del fanatismo

Spinoza sostiene che la libertà di pensiero non minaccia lo stato, ma anzi lo rafforza. L’esempio di Amsterdam ne è la prova:

“Questa città prospera perché consente a tutti di vivere secondo le proprie idee. Qui, persone di ogni fede convivono pacificamente e ciò che conta per la fiducia reciproca non è la religione, ma l’onestà e l’integrità. Davanti alla legge, nessuno riceve trattamenti di favore in base alla fede. Finché gli individui rispettano il prossimo e le leggi, lo stato garantisce la loro protezione.”

Quando la religione si mescola alla politica, invece, emergono conflitti distruttivi. Le leggi che cercano di risolvere dispute religiose spesso esasperano le tensioni anziché placarle. Il vero problema non è la ricerca della verità, che porta alla tolleranza, ma l’avidità di potere.

“Chi proibisce le idee altrui e incita la folla contro i pensatori è il vero seminatore di discordia. Gli studiosi si rivolgono alla ragione, non alla violenza. La vera minaccia proviene da chi, in uno stato libero, vuole sopprimere il libero pensiero.”

Conclusioni: la libertà di pensiero è inviolabile

Spinoza dimostra che:

  1. È impossibile impedire alle persone di esprimere ciò che pensano.
  2. Tale libertà può esistere senza minare l’autorità dello stato, purché non si usi per sovvertire l’ordine pubblico.
  3. Il pensiero libero non minaccia la pace sociale e non causa problemi che lo stato non possa gestire.
  4. Non compromette la pietà religiosa.
  5. Le leggi che regolano idee speculative sono inutili.

Infine, il filosofo sostiene che la libertà di pensiero non solo è compatibile con la stabilità dello stato, ma è essenziale per garantirla.

“Dove si limita la libertà di pensiero e si perseguitano le idee, gli individui considerati eretici diventano martiri, suscitando più indignazione che paura. In tali condizioni, la fede si corrompe, gli adulatori vengono premiati, mentre i veri pensatori vengono oppressi.”

La soluzione, conclude Spinoza, è separare religione e politica, lasciando la fede nell’ambito della carità e della giustizia. Lo stato deve occuparsi solo delle azioni, non delle credenze. Per questo motivo:

“Ognuno deve essere libero non solo di pensare ciò che vuole, ma anche di esprimere il proprio pensiero.”

Spinoza chiude il Trattato dichiarando di essere pronto a sottoporre le sue idee al giudizio delle autorità. Se qualcosa risultasse contrario al bene comune, sarebbe disposto a ritrattare. Tuttavia, ha scritto con attenzione per non contravvenire alle leggi del suo paese, né alla morale e alla pietà.

Aiutaci a far nascere il Progetto Editoriale LaLettera22, contribuisci alla raccolta fondi

Riminese, classe 1997. Direttrice editoriale di LaLettera22, un portale di informazione nato con l’obiettivo di raccontare la complessità del mondo attraverso l’approfondimento e la divulgazione di varie tematiche culturali.

Dopo la laurea in Lettere e culture letterarie europee presso l’Università di Bologna, ha proseguito il suo percorso accademico specializzandosi in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Da sempre appassionata di storia, geopolitica e comunicazione, ha trasformato il suo interesse in una missione divulgativa, lanciando il progetto Lettera22 sui social per rendere la cultura più accessibile e stimolare il dibattito su temi di attualità.

Oltre a dirigere il portale, lavora come articolista e social media manager, curando strategie editoriali e contenuti per il web. Il suo lavoro unisce analisi critica, narrazione e innovazione digitale, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico a temi spesso percepiti come distanti, rendendoli fruibili e coinvolgenti.

stupidità
Previous Story

La stupidità secondo Adorno: una cicatrice della repressione

moral hazard
Next Story

Moral Hazard: il rischio di chi comanda, il costo di chi subisce

Ultimi articoli dal Blog

Torna inalto