Oggi: 4 Luglio 2025
25 Marzo 2025
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Allerta in Europa per i viaggiatori transgender negli USA: cosa sta succedendo?

transgender usa

Negli ultimi mesi, l’attenzione dell’Europa si è concentrata sulla situazione dei viaggiatori transgender e non binari che desiderano recarsi negli Stati Uniti. Finlandia, Danimarca e Germania hanno aggiornato le proprie linee guida per i cittadini LGBTQIA+ a seguito di un ordine esecutivo firmato dal presidente Trump, che riconosce esclusivamente due generi: maschile e femminile.

Questa decisione arriva in un contesto di crescente tensione tra Stati Uniti ed Europa sui temi dei diritti civili, con casi sempre più frequenti di cittadini europei trattenuti alla frontiera americana. Fonti diplomatiche riportano almeno tre episodi recenti di cittadini tedeschi arrestati dalle autorità statunitensi, interpretati dagli osservatori internazionali come segno di un inasprimento delle politiche migratorie sotto la nuova amministrazione Trump.

Quali Paesi hanno aggiornato i consigli di viaggio verso gli Stati Uniti?

Al momento, quattro Paesi europei hanno modificato le proprie linee guida per i cittadini transgender e non binari diretti negli Stati Uniti. La Danimarca è stata l’ultima a intervenire, consigliando ai viaggiatori con passaporto con genere “X” o a chi ha cambiato genere di contattare l’ambasciata statunitense prima della partenza per evitare problemi all’ingresso. La Finlandia, invece, già da una settimana aveva avvertito che le autorità statunitensi potrebbero rifiutare l’accesso se il genere riportato sul passaporto non corrisponde a quello assegnato alla nascita. Anche la Germania ha aggiornato le proprie linee guida, sottolineando la necessità di dichiarare esclusivamente “maschio” o “femmina” nelle domande di visto, suggerendo verifiche preventive a chi possiede documenti con il genere “X”.

Anche il Regno Unito ha modificato la sezione “Consigli per i viaggi all’estero” relativa agli Stati Uniti, sebbene in maniera meno diretta. Pur non menzionando esplicitamente le persone transgender, le autorità britanniche avvertono che le regole di ingresso negli Stati Uniti sono applicate rigorosamente e che il mancato rispetto può comportare arresto o detenzione.

Le politiche di Trump verso le persone transgender

L’ordine esecutivo firmato da Donald Trump il 20 gennaio, giorno del suo ritorno alla Casa Bianca, è solo il primo di una serie di provvedimenti mirati a limitare i diritti delle persone transgender negli Stati Uniti. Questo documento impone ai segretari di Stato e della Sicurezza Nazionale di garantire che i documenti d’identità federali, come passaporti e visti, riflettano esclusivamente il sesso assegnato alla nascita, considerato dall’amministrazione Trump come immutabile. La misura stabilisce che il termine “sesso” non comprende il concetto di identità di genere, cancellando in pratica le politiche più inclusive introdotte durante la presidenza Biden.

L’ordine esecutivo fa parte di una più ampia strategia dell’amministrazione Trump per ridefinire i diritti delle persone transgender, come promesso durante la campagna elettorale. Tra i provvedimenti più discussi, c’è il ritorno al divieto di arruolamento per le persone transgender nelle forze armate, una misura già adottata durante il primo mandato di Trump e poi abrogata da Biden nel 2021. Inoltre, la nuova amministrazione ha limitato la partecipazione di atlete transgender nelle competizioni femminili, sostenendo la necessità di “proteggere l’equità nello sport”.

Un’altra misura controversa riguarda le cure di affermazione di genere per i minori. L’amministrazione Trump ha introdotto restrizioni che impediscono a persone sotto i 19 anni di accedere a trattamenti ormonali o interventi chirurgici legati alla transizione di genere. Questa limitazione ha suscitato la reazione delle organizzazioni per i diritti civili, che hanno già avviato ricorsi legali contro tali provvedimenti, accusandoli di violare i diritti costituzionali delle persone transgender.

Implicazioni e rischi per i viaggiatori transgender

L’inasprimento delle politiche di controllo alla frontiera ha già avuto conseguenze tangibili per i cittadini europei transgender e non binari. Gli episodi di arresto e trattenimento segnalati dai media tedeschi sono considerati da molti come segnali preoccupanti di una politica sempre più restrittiva. Organizzazioni per i diritti umani hanno espresso forte preoccupazione per il possibile impatto di queste misure sui viaggiatori internazionali, in particolare su coloro che possiedono passaporti con genere “X” o documenti non conformi al nuovo standard statunitense.

Di fronte a questa situazione complessa, molti Paesi europei stanno valutando ulteriori aggiornamenti alle loro linee guida, invitando i cittadini a informarsi con attenzione prima di pianificare viaggi verso gli Stati Uniti. L’interrogativo principale riguarda il futuro di queste misure e se i tribunali americani, chiamati a esprimersi sulla costituzionalità degli ordini esecutivi di Trump, riusciranno a limitarne gli effetti.

Il passaporto giusto per entrare negli USA

In questo clima di incertezza e controlli sempre più rigidi, avere il “passaporto giusto” diventa cruciale per evitare disguidi. I cittadini transgender e non binari europei sono invitati a verificare con attenzione che i loro documenti di viaggio rispettino i requisiti richiesti dagli Stati Uniti. Le ambasciate statunitensi in Europa sono state prese d’assalto da richieste di chiarimento e appuntamenti per garantire la conformità dei documenti, mentre le associazioni LGBTQIA+ europee continuano a monitorare la situazione e a fornire supporto legale e informativo ai viaggiatori potenzialmente a rischio.

La situazione resta complessa e fluida: mentre l’Europa si mostra sempre più critica verso le scelte dell’amministrazione Trump, gli Stati Uniti sembrano determinati a portare avanti la propria linea politica sui diritti civili. Entrare negli Stati Uniti come cittadino transgender o non binario richiede oggi molta più attenzione rispetto al passato, soprattutto alla luce delle nuove normative.

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Riminese, classe 1997. Direttrice editoriale di LaLettera22, un portale di informazione nato con l’obiettivo di raccontare la complessità del mondo attraverso l’approfondimento e la divulgazione di varie tematiche culturali.

Dopo la laurea in Lettere e culture letterarie europee presso l’Università di Bologna, ha proseguito il suo percorso accademico specializzandosi in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Da sempre appassionata di storia, geopolitica e comunicazione, ha trasformato il suo interesse in una missione divulgativa, lanciando il progetto Lettera22 sui social per rendere la cultura più accessibile e stimolare il dibattito su temi di attualità.

Oltre a dirigere il portale, lavora come articolista e social media manager, curando strategie editoriali e contenuti per il web. Il suo lavoro unisce analisi critica, narrazione e innovazione digitale, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico a temi spesso percepiti come distanti, rendendoli fruibili e coinvolgenti.

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