Oggi: 3 Luglio 2025
15 Maggio 2025
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La crisi della diplomazia internazionale

diplomazia internazionale

“La diplomazia presuppone la capacità di lamentarsi mentre si calpesta il piede altrui”, diceva Henri Tisot, brillante attore e saggista finora non abbastanza celebrato. Una considerazione, la sua, che calza a pennello per descrivere l’attuale situazione di crisi della diplomazia internazionale.

Molti funzionari riportano che l’aria nei corridoi della Casa Bianca stia diventando sempre più difficile da respirare, e non ci stupiremmo se così fosse anche per l’Eliseo o per la Cancelleria tedesca (la recente difficoltosa elezione di Merz sembra confermarlo. Di certo non si respira bene al Cremlino. Né al confine tra India e Pakistan, e nemmeno tutto intorno alla Cina.

Il romanzo – scandalo di Peyrefitte

Nel 1966 Roger Peyrefitte scrisse un romanzo che suscitò gran clamore, che già dal titolo toglieva ogni dubbio sui temi trattati: “Ambasciate” – questo il titolo del famigerato scritto – divenne presto uno scandaloso reportage dei bassi, bassissimi livelli morali raggiunti dalla diplomazia mondiale dell’epoca. Ambientata negli anni poco prima della seconda guerra mondiale, la storia narrata in terza persona dal nobile diplomatico George de Sarre riporta fedelmente ciò che lo stesso autore, Peyrefitte, si era trovato a vivere negli anni in cui fu segretario dell’ambasciata francese ad Atene.

Emerge, così, come dal 1933 al 1938 le diplomazie europee non abbiano affatto eseguito al meglio il proprio compito di conciliazione e smussamento degli attriti.
diplomazia internazionale

Una diplomazia allo sbando

Ambasciatori, consoli e segretari vari, al contrario, reduci delle sofferenze del primo conflitto mondiale, in questo romanzo-reportage risultano a dir poco sprovveduti, e finanche inconsapevoli di quanto malvage si sarebbero rivelate le loro disattenzioni. Infatti la loro smania di protagonismo portò inevitabilmente alla nuova tragica guerra.

Corruzione, lascivia, ignoranza, prevaricazione: erano questi i toni generali dei funzionari civili e militari che avrebbero invece dovuto rappresentare gli affari esteri di un’Europa schizofrenica, impassibile di fronte all’inesorabile ascesa di Hitler e Mussolini.

La crisi diplomatica tra le due grandi guerre

“Chi impara a pesare le parole, impara a pesare gli atti” – fa dire Peyrefitte al suo protagonista nel romanzo. Lui, lo stesso uomo che negli Anni ’60 denunciò il rischio delle ulteriori crisi che sarebbero scoppiate se si fosse affidata la gestione degli affari esteri a personaggi a dir poco incompetenti.

Nel suo libro Peyrefitte affermò: “Platone sapeva quel che faceva escludendo i poeti dalla sua repubblica. Decisamente il Quai d’Orsay non ebbe fortuna coi poeti suoi”.

In un altro passaggio, uno dei protagonisti diplomatici sostiene, appena diramata la notizia ufficiale dell’Anschluss: “Noi siamo al punto in cui siamo perché i nostri padri hanno tradito. La nostra carriera ha prodotto uomini che sembravano onorarla ma che, col tempo, sono invece diventati l’obbrobrio della storia”.

La crisi attuale della diplomazia

Viviamo un momento particolarmente difficile della Storia, tanto europea quanto mondiale. I contrasti tra Kiev e Mosca, Israele e Gaza, la Casa Bianca e il resto del pianeta… avrebbero potuto (e dovuto) trovare vie di svolgimento ben più moderate.

La capacità di gestire il dialogo tra nazioni, in particolar modo durante la tempesta, andrebbe vagliata con grande precauzione, e quindi affidata a uomini e a donne davvero abili. Dove per “abilità” si intenda la piena volontà di applicare alla lettera quel celebre motto: “Che io abbia la saggezza per distinguere il bene dal male, e il coraggio per sceglierlo”.

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Giornalista pubblicista. Vive a Torino con due figlie, due gatti e un cane. Laurea in Scienze Politiche Economico/Internazionali e Master ISSMI - Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze.
È stata ricercatrice al Centro Alti Studi per la Difesa, esperta di diritto internazionale. Tuttora analista di geopolitica.
Appassionata di letteratura, running, pianoforte e studi classici, ha pubblicato un romanzo e diverse poesie. Ha scritto per L'Avanti! fino al 2023, oggi scrive per la rivista letteraria Il Chaos e per il bimestrale cartaceo L'Autiere. È vicedirettrice del quotidiano online La Giustizia. È socia del Club di Cultura Classica e di Reporters sans frontières.

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