Oggi: 15 Giugno 2025
27 Marzo 2025
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Adolescence: tra incel, manosphere e crimini giovanili

adolescence

La miniserie britannica Adolescence ha catturato l’attenzione di molti spettatori, diventando un argomento caldo di discussione online e offline. La trama ruota attorno a Jamie, un tredicenne accusato di omicidio, e utilizza questo evento sconvolgente come pretesto per esplorare questioni complesse legate alla mascolinità tossica, alla cultura degli incel e al ruolo dell’educazione familiare e scolastica.

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Jamie non è semplicemente il prodotto della manosphere. È il prodotto di genitori che non hanno visto, una scuola a cui non è importato nulla e una mente che non l’ha fermato, ha dichiarato Jack Thorne, co-creatore della serie insieme a Stephen Graham, che interpreta Eddie, il padre di Jamie. L’intento era parlare di una violenza maschile che può emergere in modo improvviso e devastante, anche in contesti apparentemente normali e stabili.

I crimini con coltello: una realtà allarmante

Sebbene la storia di Jamie sia fittizia, trae ispirazione da un fenomeno reale e sempre più preoccupante nel Regno Unito: gli attacchi con coltello, noti come knife attacks. Questi episodi sono drammaticamente frequenti, con l’Office for National Statistics che segnala un raddoppio delle aggressioni negli ultimi dieci anni. Nel marzo 2023, il Ministero della Giustizia britannico ha registrato oltre 18.000 crimini con coltello, con il 17% dei responsabili di età compresa tra i 10 e i 17 anni.

Uno dei nostri obiettivi era quello di chiederci: ‘Che cosa succede ai nostri giovani uomini? Quali pressioni affrontano dai loro coetanei, da internet e dai social?’, ha dichiarato Graham a Tudum, il magazine online di Netflix. La serie si interroga quindi sulle influenze culturali e sociali che modellano le nuove generazioni, in un mondo sempre più interconnesso ma anche frammentato.

Chi sono gli incel?

Uno dei temi centrali di Adolescence è la cultura degli incel, un termine derivato da involuntary celibacy (celibato involontario). Gli incel si considerano uomini esclusi da relazioni romantiche e sessuali non per proprie carenze personali, ma per colpa delle donne, spesso descritte in modo crudele e misogino. Questo movimento si è sviluppato principalmente online, in forum e social media, trasformandosi in un ambiente in cui risentimento e odio si alimentano reciprocamente.

La cultura incel è stata associata a episodi di violenza estrema, come la strage di Elliot Rodger nel 2014 in California, che ha ucciso sei persone prima di togliersi la vita. Questo evento è diventato un simbolo per alcune frange del movimento, che vedono in Rodger un “martire” della loro causa. La serie “Adolescence” esplora questo mondo oscuro attraverso il personaggio di Jamie, che inizia a interiorizzare idee misogine, coltivando un profondo disprezzo verso le donne e verso se stesso.

La manosphere: oltre gli incel

Il mondo degli incel è solo una parte della più ampia e complessa manosphere, una rete di blog, forum e movimenti che promuovono una visione distorta della mascolinità. Tra questi ci sono i Men’s Rights Activists (MRA), che sostengono di lottare per i diritti degli uomini oppressi da un presunto femminismo radicale, e i promotori della pick-up art (PUA), tecniche di seduzione che spesso si fondano su manipolazione e svalutazione delle donne.

La manosphere non è un fenomeno univoco: comprende gruppi con ideologie diverse, ma accomunati dall’idea che il mondo moderno, progressista e femminista, abbia creato un clima di ostilità verso gli uomini. L’accettazione di queste idee avviene spesso attraverso l’espressione taking the red pill (prendere la pillola rossa), un riferimento al film Matrix, che qui simboleggia il “risveglio” rispetto alla presunta realtà antifemminile.

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La teoria dell’80%-20% e il principio di Pareto

Uno dei concetti più diffusi nella cultura incel è la cosiddetta teoria dell’80%-20%, che sostiene che l’80% delle donne sia attratto solo dal 20% degli uomini, quelli più attraenti e socialmente dominanti. Questo pensiero è una distorsione del principio di Pareto, secondo cui in un sistema complesso una minoranza delle cause genera la maggior parte degli effetti.

Applicare questo principio alla sfera delle relazioni affettive crea una visione fatalista e cinica, alimentando il risentimento di coloro che si percepiscono esclusi. Nella serie, questo pensiero viene rappresentato come parte della mentalità distorta che porta Jamie a coltivare idee sempre più radicali.

Il caso Andrew Tate: il re della mascolinità tossica

Tra le figure di riferimento della manosphere, Andrew Tate è probabilmente la più nota. Ex campione di kickboxing, imprenditore e influencer, Tate ha costruito la sua fama su messaggi provocatori e misogini, diffusi attraverso i social media. La sua retorica aggressiva, che celebra la dominazione maschile e denigra le donne, lo ha portato a essere bannato da numerose piattaforme online.

Nel dicembre 2022, Tate è stato arrestato in Romania insieme al fratello Tristan con accuse di stupro, traffico di esseri umani e associazione a delinquere. Nel febbraio 2025, dopo pressioni diplomatiche, è stato estradato negli Stati Uniti, dove sarà soggetto a ulteriori indagini. La sua influenza negativa sulla percezione della mascolinità viene affrontata anche in Adolescence, dove il suo nome viene menzionato come simbolo di un modello tossico a cui alcuni giovani cercano di aderire.

Educazione, responsabilità e prevenzione

Adolescence non si limita a mostrare il degrado psicologico di un adolescente, ma solleva domande cruciali su come la società moderna, la famiglia e il sistema educativo affrontino (o ignorino) la crescita emotiva dei ragazzi. La serie sottolinea come la radicalizzazione online e la cultura tossica della manosphere possano influenzare negativamente giovani vulnerabili, portandoli a esiti drammatici.

È essenziale comprendere che questi fenomeni non sono semplici devianze isolate, ma segnali di una crisi più profonda legata alla costruzione dell’identità maschile in un’epoca di incertezze. Affrontare questi problemi richiede dialogo aperto, educazione all’affettività e strumenti per riconoscere e contrastare dinamiche tossiche prima che sfocino in tragedie.

Adolescence ci ricorda che dietro ogni comportamento violento c’è una storia complessa, fatta di solitudini inascoltate e rabbie inespresse. Il cambiamento non può avvenire solo dall’esterno: deve partire anche da un ripensamento collettivo di cosa significhi essere uomini oggi.

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Riminese, classe 1997. Direttrice editoriale di LaLettera22, un portale di informazione nato con l’obiettivo di raccontare la complessità del mondo attraverso l’approfondimento e la divulgazione di varie tematiche culturali.

Dopo la laurea in Lettere e culture letterarie europee presso l’Università di Bologna, ha proseguito il suo percorso accademico specializzandosi in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Da sempre appassionata di storia, geopolitica e comunicazione, ha trasformato il suo interesse in una missione divulgativa, lanciando il progetto Lettera22 sui social per rendere la cultura più accessibile e stimolare il dibattito su temi di attualità.

Oltre a dirigere il portale, lavora come articolista e social media manager, curando strategie editoriali e contenuti per il web. Il suo lavoro unisce analisi critica, narrazione e innovazione digitale, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico a temi spesso percepiti come distanti, rendendoli fruibili e coinvolgenti.

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